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D.L. Rilancio: le misure a sostegno della famiglia

By Maggio 28, 2020 Dicembre 7th, 2020 No Comments
misura a sostegno della famiglia

Il D.L. Rilancio, entrato in vigore il 19 maggio 2020, introduce una serie di misure a sostegno delle famiglie italiane, in parte rinnovando le tutele già previste dal Decreto Cura Italia, in parte creando nuovi strumenti, volti a sopperire alla chiusura delle scuole e ad aiutare economicamente le famiglie più in difficoltà. Ecco le misure a sostegno della famiglia introdotte dal D.L. Rilancio.

Le misure a sostegno dei genitori lavoratori

Il congedo parentale speciale

Il D.L. Rilancio prevede, all’art. 72, la possibilità, per i lavoratori dipendenti del settore privato con figli di età non superiore ai 12 anni o disabili, di usufruire di un congedo parentale speciale. Il congedo può essere fruito a decorrere dal 5 marzo e sino al 31 luglio 2020 per un periodo non superiore a 30 giorni, continuativo o frazionato. Durante i giorni di congedo, il lavoratore ha diritto ad un’indennità pari al 50% della retribuzione.

Del congedo possono usufruire alternativamente entrambi i genitori, purché uno dei due non sia già destinatario di misure di sostegno al reddito o disoccupato o non lavoratore.

Astensione facoltativa dal lavoro

I genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con figli minori di anni 16 anni, hanno, in ogni caso, diritto di astenersi dal lavoro per l’intero periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.

In questo caso, non è prevista la corresponsione di indennità; il genitore, dunque, non riceverà alcun tipo di retribuzione.

Anche in questo caso, non è possibile fruire del beneficio se l’altro genitore percepisce già misure di sostegno al reddito oppure è disoccupato o comunque non lavoratore.

Il bonus baby-sitter

In alternativa al congedo parentale, i genitori lavoratori (dipendenti, lavoratori autonomi e lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS), con figli fino ai 12 anni o disabili, possono richiedere il c.d. bonus baby-sitter, una somma di € 1.200,00 (€ 600,00 per due mesi) che permette di acquistare servizi di baby-sitting.

La novità del Decreto Rilancio consiste nella possibilità di erogazione diretta del bonus al richiedente (e non più sul “libretto famiglia”), in caso di comprovata iscrizione dei bambini a centri estivi, servizi integrativi per l’infanzia, e servizi socio-educativi territoriali.

Il bonus baby sitter per gli operatori sanitari e le forze dell’ordine

Il D.L. Rilancio ha previsto un bonus baby-sitting “speciale”, di importo pari a € 2.000,00, per alcune categorie di lavoratori:

  • dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato;
  • personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19

La domanda per il bonus può essere inoltrata seguendo le indicazioni presenti sul sito Inps.

Lo smart working per i genitori lavoratori

L’art 90 del D.L. Rilancio, in materia di lavoro agile, disciplina la materia dello smart working per i genitori lavoratori. La norma prevede il diritto, per i lavoratori dipendenti del settore privato con almeno un figlio minore di anni 14, di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, a condizione che tale modalità sia compatibile con il tipo di attività lavorativa.

Aumento dei permessi ex l. 104/92

Il D.L. Rilancio ha esteso di ulteriori 12 giorni i permessi retribuiti ex legge 104/92, per l’assistenza a familiari disabili. Questi permessi possono essere usufruiti nei mesi di maggio e giugno 2020 e si aggiungono ai tre giorni di permesso già previsti dalla legge.

Il Tax credit vacanze

L’art 176 del Decreto Rilancio introduce uno strumento che, da una parte, va a sostegno della famiglia, consentendo di usufruire di un credito per fare una vacanza in Italia e, dall’altra, aiuta la ripresa del turismo italiano.

Le misure a sostegno del reddito

Il Reddito di Emergenza

L’art 82 del Decreto Rilancio ha introdotto una nuova forma di sostegno alle famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria, il Reddito di emergenza (denominato “REM“). Questa misura è volta a dare un sostegno straordinario alle famiglie in condizioni di necessità economica a causa dell’emergenza covid-19.

I requisiti per il reddito di emergenza

Il Rem è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, cumulativamente, al momento della domanda, dei seguenti requisiti:

  • residenza in Italia;
  • reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore all’ammontare del beneficio;
  • patrimonio mobiliare familiare, con riferimento all’anno 2019, inferiore a una soglia di euro 10.000 per nuclei familiari con un solo componente, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente ulteriore e fino ad un massimo di euro 20.000 o euro 25.000 nel caso in cui nel nucleo familiare vi sia un componente in condizione di disabilità grave;
  • ISEE inferiore ad euro 15.000.

Le cause di esclusione dal reddito di emergenza

Ci sono alcuni casi in cui è esclusa la possibilità di accedere al beneficio, in particolare:

  • presenza nel nucleo familiare di componenti che percepiscono o hanno percepito una delle altre misure di sostegno al reddito previste dai decreti emergenziali;
  • presenza nel nucleo familiare di soggetti titolari di pensione, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità;
  • presenza nel nucleo familiare di soggetti percettori di reddito di cittadinanza.

Quali sono gli importi del Rem?

La somma che viene erogata sotto forma di reddito di emergenza va da 400 a 800 euro, a seconda del numero di componenti del nucleo familiare e della loro età.

Il bonus per le partite IVA

Il Bonus previsto a favore dei lavoratori autonomi titolari di partita IVA dal D.L. 18/2020 è stato esteso, dal D.L. Rilancio, anche ai mesi di aprile e maggio, con le seguenti modalità:

  • per il mese di aprile, i lavoratori autonomi che hanno già ricevuto l’indennità nel mese di marzo riceveranno, in automatico, la stessa indennità di 600 euro;
  • per il mese di maggio, è prevista un’indennità pari ad euro 1.000,00 per i titolari di partita IVA che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre del 2020, rispetto al secondo bimestre del 2019. Inoltre, è riconosciuta la medesima indennità anche ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) iscritti alla Gestione separata dell’Inps e che abbiano cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del D.L. Rilancio.
  • anche per i lavoratori dipendenti stagionali, i lavoratori domestici, i lavoratori del settore agricolo, del settore del turismo, i lavoratori autonomi privi di partita Iva e altre categorie, sono previste delle indennità. Trovate tutti i dettagli nel testo integrale del D.L. Rilancio.

Il bonus per i professionisti iscritti a casse previdenziali private

Un questione ancora discussa riguarda la possibilità per i professionisti iscritti ad enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (es. la Cassa Forense per gli avvocati) di accedere ai nuovi bonus del D.L. Rilancio. Il problema nasce dell’incompatibilità tra due norme del Decreto Rilancio, l’art. 78 e l’art. 86. Il primo, infatti, rifinanzia la misura di marzo anche per aprile e maggio. Il secondo, tuttavia, rende il bonus già erogato incompatibile con quello dei mesi successivi.

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