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Coronavirus: chi sono i congiunti a cui possiamo fare visita?

By Aprile 30, 2020 Maggio 21st, 2020 No Comments
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L’ultimo D.P.C.M., emanato dall’attuale Governo e che entrerà in vigore a partire dal prossimo lunedì 4 maggio 2020, ha suscitato, oltre alla delusione da parte di imprenditori e lavoratori autonomi, dubbi e perplessità su alcune espressioni utilizzate dal Premier Conte. In particolare, gli italiani si sono chiesti chi siano i “congiunti” a cui possiamo fare visita dopo l’inizio della fase 2.

Chi sono i congiunti nell’ordinamento italiano?

Una prima definizione del termine “congiunti” la possiamo trovare all’art. 307 del Codice Penale. Secondo questa norma, “… si intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini dello stesso grado, gli zii e i nipoti”. Basandoci su questa definizione, quindi, i “congiunti” sono tutti quei soggetti legati tra loro da un rapporto di parentela, affinità e le unioni cui la legge riconosce effetti giuridici.

Chi sono i congiunti a cui possiamo fare visita secondo il D.P.C.M. del 26 aprile 2020

L’art. 1 lettera a) del D.P.C.M. datato 26 aprile 2020 afferma che “… si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie…”. Considerati i dubbi sorti sull’interpretazione del termine “congiunti”, il Premier Conte ci ha tenuto a precisare che, ai sensi del Decreto, per “congiunti” non si intendono solamente i soggetti legati tra loro da un rapporto di parentela, affinità o coniugio (come rimarca l’art. 307 c.p.), bensì anche coloro che hanno una stabile relazione affettiva, come conviventi e fidanzati.

I fidanzati possono essere considerati congiunti?

Dopo la precisazione da parte del Premier, è stato chiarito che nella categoria dei “congiunti” vi rientrano anche le coppie di fidanzati non conviventi, che non sono legate da alcun vincolo giuridico (matrimonio, unione civile, convivenza, ecc…), purché, però, la relazione sia stabile e duratura.

Si pensa che la decisione di includere nella suddetta categoria anche le coppie la cui unione non sia stata “ufficializzata” derivi da una interpretazione allargata della Corte di Cassazione (vedi la Sentenza n. 46351 del 2014). In questa pronuncia, i giudici affermano che, anche quando non sussiste alcun vincolo giuridico, il fidanzato “… può essere annoverato tra i congiunti della vittima (specificatamente si parlava di risarcimento a seguito di illecito civile) e avere diritto al risarcimento danni se il legame affettivo era stabile e duraturo”.

Gli amici possono essere considerati congiunti?

Per quanto riguarda i rapporti di amicizia, inizialmente è stato categoricamente escluso dall’Esecutivo che gli amici possano essere considerati congiunti. Il Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, in veste di ospite in una trasmissione radio, ha, al contrario, affermato che “Anche un amico può essere considerato un affetto stabile come un fidanzato, e quindi si potrà andare a trovarlo…ad una condizione: se è considerato un amico vero e non è una scusa”.

In questa situazione di incertezza sulle persone da considerare “congiunti”, è intervenuto, in data 2 maggio 2020, il Governo, pubblicando una serie di Faq.

In questo documento, si definiscono come congiunti “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)“.

Non è chiaro come dovrà essere provato lo stabile legame affettivo, né se il legame di cui si parla possa essere anche l’affetto tra amici, anche se i termini utilizzati sembrerebbero escluderlo.

La nuova autocertificazione per la fase 2

È disponibile la nuova autocertificazione per gli spostamenti all’interno della propria Regione. Come già detto, tra i nuovi motivi di spostamento ci sarà la possibilità di far visita ai propri congiunti. In questo caso, sarà necessario barrare la casella “situazioni di necessità” e specificare che dovete fare visita ad un congiunto. Nella compilazione di tale documento, però, non sarà necessario, per motivi di privacy, indicare il nome e le generalità del congiunto cui si farà visita.

Come si devono svolgere le visite con i congiunti?

Il Decreto ribadisce più volte che gli incontri con i familiari devono sempre svolgersi singolarmente e in totale sicurezza. Ciò significa mantenere la distanza di almeno un metro (perciò niente abbracci o pranzi di famiglia), non creare assembramenti e indossare sempre la mascherina di protezione. Queste indicazioni hanno quale obiettivo quello di tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari, soprattutto se anziani. La Regione Lombardia ha, a tal proposito, pubblicato un decalogo per fare visita ai nonni in tutta sicurezza. Tra le prescrizioni, quella di incontrarli in presenza di un solo bambino, possibilmente all’aperto, evitando di fermarsi a pranzo e cena.

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Decalogo “Se vai dai nonni” – Fonte: Regione Lombardia – account Facebook Attilio Fontana

Ci troviamo in una tale situazione di incertezza e disorientamento in cui anche le stesse autorità di polizia sono in attesa di ricevere indicazioni su come svolgere i relativi controlli ai soggetti che effettueranno spostamenti.

Per ora, tutto risiede nel buon senso degli italiani, i quali dovranno effettuare le visite ai propri congiunti coscienziosamente e solo se veramente sentite, per far sì che il contagio da Covid-19 rimanga contenuto.